CULINARIA, ARTISTICA, STELLARE, UNICA, APPASSIONANTE, L'ESPERIENZA CHE VI ASPETTA A VILLA ELENA

SIST'ART GALLERY X IL RISTORANTE CASUAL DI ENRICO BARTOLINI

CULINARIA, ARTISTICA, STELLARE, UNICA, APPASSIONANTE, L'ESPERIENZA CHE VI ASPETTA A VILLA ELENA

17 LUGLIO 2023
Opera di Eric Alfaro esposta al Ristorante Casual di Enrico Bartolini

Cucina, arte e architettura , il connubio che caratterizza la nuova collaborazione tra la Sist’Art Gallery e il ristorante Casual di Enrico Bartolini a Bergamo Alta.

La location è quella di Villa Elena , una residenza principesca costruita nel primo 900 ma che abbraccia nel suo corpo di fabbrica anche una torretta di origine medioevale. Un ambiente eclettico e fluido, con alcuni interni a decorazioni barocche composte da stucchi dorati, ed altri ambienti più austeri che ricordano architetture neoclassiche. Decorazioni figurative ci guidano in diverse sale, mentre l’apoteosi si formalizza nella stanza degli specchi, dove la narrazione diventa fugace e in cambiamento grazie al gioco di luci e riflessi.

Questo contesto architettonico si colloca all’interno di un parco con una fitta vegetazione. Posta a Belvedere San Virgilio , possiamo apprezzare una vista incredibile della città di Bergamo e dei suoi colli.

La scelta artistica è anch’essa eclettica, nel tentativo di inseguire la stessa dinamicità di chi ha concepito gli ambienti, e anche di chi li ha sposati.

Gianfranco Meggiato viene collocato nella terrazza esterna della villa, proprio sul ciglio del “belvedere”. “Doppia Sfera”, un’opera di bronzo verniciata di nero, si staglia creando un contrasto forte con il colore tenue delle piastrelle e del verde, il suo approccio è quasi metallico ma la rotondità e il movimento fanno sì che si inserisca in modo morbido nello spazio, nell’aria. Proprio il gioco di pieni e vuoti infatti permette all’atmosfera di integrarsi nella sfera e all’energia di essere costantemente rinnovata e rigenerata nel movimento.

“Cono Energia” si pone invece in modo ancora più deciso. Nonostante i suoi elementi intrecciati possano richiamare i rami degli alberi del parco, il colore dorato e la forma piramidale la rendono quasi un totem, un elemento proveniente dal futuro o forse dal passato? Un oggetto estraneo ma che data la sua potenza totemica non potrebbe trovarsi altrove se non in quel punto.

Eric Alfaro , pittore americano di origine cubana, ha un approccio invece molto in linea con le specificità della villa: naturalistico e narrativo, vivace e classico.

Eric si rifà ai pittori impressionisti per creare delle vedute di giardini, laghetti, pesci che nuotano sotto la superficie dell’acqua. Le sue composizioni si ispirano sia alla figurativa del passato che ai parchi cittadini newyorkesi, dove passa gran parte del tempo vivendo nella Grande Mela nell’area di Tribeca.

L’opera scelta è un giardino con un ponticello, che si rifà a Giverny. Quest’opera posta all’ingresso del ristorante rappresenta un invito ad esplorare, ad attraversare quel ponte per entrare in una nuova condizione: quella della cucina di Marco Galtarossa . Lo chef in residence ha creato intorno a sé un ecosistema ideale per la preparazione dei suoi piatti e lo studio; coltiva infatti il proprio orto a ovest della villa e persegue la sua ricerca di gusti raffinati e di analitiche composizioni.

Una delle sale è invece stata allestita con quattro opere dell’artista urban Jisbar . Si tratta di disegni originali che raffigurano le statue del David di Michelangelo e della Venere di Milo di Alessandro di Antiochia. Sopra a queste raffigurazioni le scritte provocatorie “WAKE ME UP WHEN I AM FAMOUS” e “LOS NEGOTIOS SON LOS NEGOTIOS”. A ricordare di come l’arte spesso nasca come frutto di un mandante, ma sia poi destinata alla storia e alla celebrità.

Lo stesso potremmo dire della villa, ma anche della cucina. Rivolta ad un pubblico per il consumo, ma destinata a restare nella misura dell’esperienza o della ricetta.

L’invito è a scoprire questo luogo magico.