Lo scultore veneziano Gianfranco Meggiato entra nella storia
con la sua mostra personale “Linee dell’Invisibile”. Si tratta, infatti, del
primo artista vivente italiano a presentare le proprie opere in una mostra
personale presso il Heydar Aliyev Center di Baku, in Azerbaijan, uno dei centri
culturali più grandi e importanti dell’Asia.
L’esposizione, che è stata inaugurata il 23 Maggio e sarà visitabile fino al 26
Ottobre 2024, è composta da 39 opere, di cui 19
site specific
,
realizzate dall’artista proprio ispirandosi all’architettura del complesso,
formata da linee sinuose, fluide, armoniche, giochi di luci e grandi vetrate. È
curata da Amina Melikova, la Direttrice del Dipartimento di Organizzazione Eventi
ed Esposizioni presso il Heydar Aliyev Center.
Le opere sono collocate sia all’esterno, nel parco circostante e nel piazzale
d’ingresso, che all’interno, dislocate in vari ambienti, tra cui la hall al
piano terra e una sala dedicata nel cuore del complesso.
La tematica della mostra è l’unione tra la fisica e la spiritualità: la
relazione dell’uomo con l’invisibile; la possibilità di “vivere” la materia, di
darle un significato che vada oltre la materialità; la relazione con l’energia
prendendo spunto dalle teorie della fisica quantistica; l’uso delle forme che
richiamano gli elementi della natura.
Delle 19 opere
site specific
le più importanti e
significative sono
Germinazione
,
Sfera Primigenia
,
Mistral
,
Scienza e Conoscenza
,
Creazione
.
Germinazione
è sicuramente una delle opere più imponenti, alta più di 6
metri, posta davanti l’ingresso del Heydar Aliyev Center, che appare come
quattro elementi che si uniscono per formare un germoglio di un albero. Risulta
essere quindi un richiamo alla vita, al rispetto della natura e il suo
equilibrio, il ché non è casuale: Baku, infatti, è la città ospiterà la
prossima COP 29, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici,
nel novembre prossimo. Lo stesso autore ha sottolineato l’importanza
dell’opera, sostenendo come tutti gli uomini siano delle foglie di uno stesso
albero, parti di un sistema, di un Essere e che quindi sia necessario che tutti
vivano in armonia, seguendo i concetti di unità e fratellanza, perché questo
organismo continui ad esistere.
Mistral
, invece, si tratta di una scultura alta 4 metri, allungata e di
colore rosso acceso, che rimanda al concetto del vento e della fiamma di fuoco,
simboli rispettivamente della città di Baku e dello Stato dell’Azerbaijan.
Sfera Primigenia
è un’opera che prende spunto dalla fisica quantistica,
la quale sembra composta da stringhe di energia che si avviluppano attorno ad
un nucleo.
Sfera Samsara
, invece, si spira ai cicli della vita, al tema della morte
e rinascita, della possibilità dell’uomo di vivere diversi cicli.
Il Direttore del Heydar Aliyev Center, durante la
presentazione ufficiale dell’esposizione, ha espresso gratitudine verso
Gianfranco Meggiato e il suo lavoro, per la capacità che hanno le sue opere di
catturare i visitatori e di indurli alla riflessione circa temi profondi,
contemporanei e importanti per l’umanità.