'L’UOMO QUANTICO, NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA' - PERSONALE DI GIANFRANCO MEGGIATO

'L’UOMO QUANTICO, NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA' - PERSONALE DI GIANFRANCO MEGGIATO

22 AGOSTO 2022
Gianfranco Meggiato - personale "L'Uomo Quantico"

Nella sua attività artistica Gianfranco Meggiato ha sempre cercato di creare delle connessioni tra l’uomo, la sua interiorità e il mondo esterno, alla ricerca di un equilibrio cosmico e tra forze energetiche .
Questo si può notare nell’uso sapiente delle forme, plasmate in una alternanza di pieni e vuoti a costituire delle istallazioni che, nella loro complessità, risultano essere molto semplici, quasi essenziali.


Nella sua mostra L’uomo quantico, non c’è futuro senza memoria’ curata da Michela Brignone e tenutasi dal 28 luglio 2021 al 04 gennaio 2022 presso il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento (Patrimonio Mondiale dell’UNESCO), l’artista aveva il compito di mettere in relazione l’arte contemporanea con quella antica .


Attraverso 13 opere, di cui 4 site specific , Meggiato ha connesso le sue forme e le leghe metalliche con cui sono fatte le sue sculture con i materiali antichi, preziosi e delicati dei templi, la luce e la natura circostante . Questo dialogo serrato andava a creare nello spettatore la sensazione di trovarsi in un luogo dove il tempo si arresta per permettere una riflessione interiore, intima, sull’uomo contemporaneo padrone del suo futuro e sul suo legame con il passato. Futuro che però rimane sempre enigmatico e incerto, come suggeriscono i personaggi mitologici e la simbologia legati ai templi.


Il percorso espositivo e narrativo parte con Lo specchio dell’Assoluto’ posizionato davanti al Tempio di Giunone. Tra le opere più significative ricordiamo L’Uomo Quantico’ (che dà il nome alla mostra). Realizzato in loco senza disegni preparatori, in acciaio e alluminio, è posto al cospetto del Tempio della Concordia. Oppure Il soffio della vita’ , in alluminio e ottone, che sembrava voler quasi tendere l’arco di Eracle; o anche Sfera Aquarius’ e Quanto di luce’ , poste quasi a fare da guardia al Tempio di Zeus, che sembrava venir illuminato dalla luce ambrata riflessa delle sfere delle sculture. E infine ' Taurus ' , messo in relazione con Zeus, colui che nella mitologia greca era il capo degli Dei.


Il Direttore del Parco Archeologico, Roberto Sciarratta, è rimasto entusiasta del risultato finale, riconoscendo a Meggiato la capacità di integrare la sua arte con il sito archeologico.