Corre l’anno 1929 quando il giovane Arturo Deana acquista l’osteria con stallo “La Colomba”: qui, artisti, marinai e ospiti di vario tipo possono consumare i loro pasti portati da casa e pagare solo da bere. Chi è troppo povero, può pagare un piatto di minestra con un quadro. Fin qui nulla di strano, se non fosse che
tra gli artisti ci sono Tosi, Morandi, De Pisis, Chagall, Kokoshka e Picasso.
Sono gli
anni di Peggy Guggenheim
, degli incontri con i Duchi di Windsor e con Maria Callas e con tutti quei personaggi che, un po’ per caso e un po’ per curiosità, entrano al ristorante La Colomba e contribuiscono, forse inconsapevolmente, a costruirne la fortuna. La passione di Deana per l’arte e per l’ambiente frizzante di Venezia aumenta con gli anni, a tal punto che lo stesso imprenditore diventa prima collezionista (grazie anche ai suggerimenti dell’amico Diego Valeri) e poi promotore, con il “
Premio Pittura de La Colomba
”, organizzato nel 1946 dopo che la Biennale è stata interrotta a causa del conflitto bellico: il successo dell’evento è tale che passa alla storia come “
piccola Biennale
”. Nel 1953 nasce il “
Concorso internazionale per un menù alla Colomba
” che chiama ben 300 artisti.
Il premio torna nel 2006 grazie all’impegno di Lino Cazzavillan, attuale proprietario del ristorante La Colomba, e di Sara Sist che con Laura Aliprandi ripropone il premio nella sua forma originale: centinaia di partecipanti da tutto il mondo per dimostrare che sì, l’arte è viva e la tradizione ancora di più.
Giovanissimi con opere manga e artigiani con opere in filo di vetro trasparente propongono la loro versione del menù per il ristorante La Colomba
.
Quella del prossimo appuntamento è una scommessa: rispolverare uno dei salotti intellettuali di Venezia. Non uno sfoggio fine a sé stesso o dei pochi a dispetto di molti ma un’operazione di promozione culturale fatta da chi vive con l’arte e scopre talenti. Allora ben venga il privato che esplora, conosce e ri-conosce il peso di una città come Venezia e di una istituzione come La Colomba pronta (è il caso di dirlo) a spiccare nuovamente il volo.
“
In questo periodo di incertezza mondiale, c’è la voglia di una ondata di rinnovamento totale.” È questa la sfida di Sara Sist, gallerista e promotrice di talenti. “Riaprire La Colomba con eventi artistici è un modo per riprendere in mano l’eredità di Deana e io per prima sento il bisogno di impregnarmi di questo flusso di energia creativa che viene dal passato, con gli artisti che sono passati per La Colomba, ma che mi collega anche allo staff e agli artisti con cui collaboro”.
Talenti giovanissimi proprio come
Jisbar
, artista che, durante l’evento che si terrà presso il ristorante La Colomba nei giorni 11 e 12 settembre, riproporrà dei menù in formato 30x30 personalizzati sul momento. A metà tra la tradizione e la performance, tra il passato che sembra sussurrare dalle sale de La Colomba e un’arte pop e ruggente che non vede l’ora di prendere il predominio: sono ingredienti che si incontrano in una Venezia mondana, nel senso proprio di città di mondo, porto sicuro in cui l’arte e la bellezza continuano ad andare a braccetto nel momento in cui ce n’è più bisogno.