SURREALIST PIANO

Progettato nel 1954, prima fusione nel 1984, Edizione di 350 + 35 PdA, Scultura in bronzo, 60x23,5x38,5cm

INFORMAZIONI SULL'ARTISTA

Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech, marchese di Púbol, nacque l’11 maggio 1904 a Figueres, in Catalogna (Spagna). Fin da piccolo mostrò un comportamento particolare e un talento precoce per l’arte. I suoi genitori, colpiti dalla sua somiglianza con un fratello morto prima della sua nascita (anch’egli di nome Salvador), lo crebbero con l’idea che fosse la reincarnazione di quest’ultimo — concetto che influenzò profondamente la sua psiche e la sua opera.

Dalí frequentò l’Accademia di Belle Arti di San Fernando a Madrid, dove conobbe altri giovani artisti e intellettuali, tra cui Luis Buñuel e Federico García Lorca. Anche se si scontrava spesso con i professori per il suo spirito ribelle, sviluppò uno stile personale ispirato inizialmente all’impressionismo, al cubismo e alla pittura metafisica.

Negli anni ’20 si avvicinò al movimento surrealista, guidato da André Breton. Dalí portò nel surrealismo un nuovo linguaggio visivo, ispirato alla psicoanalisi di Freud e ai sogni, creando immagini oniriche, disturbanti e ricche di simbolismi. La sua tecnica pittorica, iperrealista e dettagliatissima, si fondeva con contenuti assurdi e irrazionali.

La sua opera più celebre è “La persistenza della memoria” (1931), in cui compaiono i famosi orologi molli, che sono diventati un simbolo universale del surrealismo.

Nel 1929 conobbe Gala Éluard, nata Elena Ivanovna Diakonova, che diventò la sua musa, amante e, successivamente, moglie. Gala fu la figura centrale della vita di Dalí: lo sostenne, lo ispirò e curò i suoi interessi economici. Il loro rapporto fu intenso e complesso, e Gala appare in moltissime sue opere.

Negli anni ’30, a causa delle sue simpatie per il franchismo e del suo individualismo, fu espulso dal gruppo ufficiale dei surrealisti da André Breton. Dalí rispose con la famosa frase: “Il Surrealismo sono io”.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, si trasferì con Gala negli Stati Uniti, dove visse per circa otto anni. In quel periodo si affermò come artista a livello internazionale, lavorando anche in cinema (con Hitchcock e Disney), moda, design, fotografia e pubblicità.

Tornato in Spagna, Dalí visse tra Port Lligat, Púbol e Figueres, dove realizzò il Teatro-Museo Dalí, una grande opera architettonica e artistica dedicata a sé stesso, inaugurata nel 1974.

Dopo la morte di Gala nel 1982, cadde in una profonda depressione. Nel 1984 fu vittima di un incendio nella sua casa di Púbol, che aggravò il suo stato di salute. Morì il 23 gennaio 1989 a Figueres, all’età di 84 anni. È sepolto nella cripta del suo Teatro-Museo.

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