BABY-D
EXPRESSED
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 120x80cm
GANGSTAR 2
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 200x140cm
HOTEL 1
2024, Tecnica mista su Alluminio Dibond, 100x140cm
IT'S A FAKE 3
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 100x100cm
JOURNEY
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 120x120cm
MENOPAUSE 2
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 120x120cm
MISTERY
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 100x70cm
OLD-YOUNG
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 120x120cm
OLYMPUS
2025, Tecnica mista su alluminio Dibast, 170x90cm
POP ROCK 1
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 200x130cm
REBUS
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 50x50cm
SCENTED WAVE! 1
2024, Tecnica mista su Alluminio Dibond, 70x70cm
SCENTED WAVE! 2
2024, Tecnica mista su Alluminio Dibond, 70x70cm
THE CURSE OF THE 27 CLUB 1
2024, Tecnica mista su alluminio Dibast, 200x140cm
THE KING OF THE SOFA 2
2024, Tecnica mista su alluminio Dibond, 200x140cm
TRILOGY VENEZIA
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 50x50cm
WE ARE HERE
2025, Tecnica mista su alluminio Dibond, 160x110cm
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Nata nel 1975, Baby-D ha frequentato il liceo artistico e l’Università Ca Foscari di Venezia. Oggi vive a Treviso e rimane volutamente anonima: se l’anonimato sia per preservare un carattere schivo o a causa della provocatorietà delle sue opere, non ci è ancora dato saperlo. Espone attraverso gallerie in tutta Italia e ha partecipato a diverse fiere internazionali tra cui Londra e Innsbruck. La sua ultima personale di spessore è stata a Caserta nel 2025.
Baby-D si distingue per la sua visione tagliente e dissacrante della Pop Art, dove reinterpreta icone della cultura pop non per celebrarle, ma per smascherarne le contraddizioni e l’ipocrisia.
Le sue opere, realizzate con tecniche mixmedia – dall’acrilico al collage digitale, fino alla serigrafia e a installazioni tridimensionali – fondono ironia e critica sociale. Baby-D riprende immagini familiari – cartoni, loghi, pubblicità – e le trasforma in riflessioni provocatorie su identità, apparenza, consumismo e alienazione digitale.
Non cerca la facile approvazione, ma scuote le coscienze, usando il linguaggio del pop per parlare a chi è pronto a mettere in discussione ciò che vede.
Il suo obiettivo è risvegliare le coscienze intorpidite dal bombardamento mediatico e con ogni sua opera lancia una sfida potente, invitando a guardare oltre la superficie patinata e a interrogarsi sul significato reale delle icone che popolano il nostro quotidiano.
















